bollo auto avviso

Se si supera il termine massimo per l’invio della notifica per il pagamento del Bollo auto (tre anni), la tassa è prescritta e quindi si annulla il debito. La conferma della nuova sentenza della Commissione Tributaria Regionale per il Lazio (la n. 625/2021).

Il bollo auto è una delle tasse meno amate dagli italiani da sempre, per questo ogni anno la giurisprudenza si ritrova a redimere controversie fra l’Agenzia delle Riscossioni e i cittadini che si rifiutano di pagarla.

C’è da dire che, prima di arrivare in tribunale ci sono tante vie che permettono di non pagarla ed uscirne indenni. Una di questè è la prescrizione di cui abbiamo già parlato in questo articolo.

Una recente sentenza della Commissione Tributaria Regionale per il Lazio (la n. 625/2021) conferma che il bollo auto prescritto non va pagato.

Il bollo auto è una tassa regionale annuale sul possesso di un’auto il cui versamento spetta a tutti i possessori di un’auto indicati dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) salvo eccezioni di cui parleremo di seguito.

Un po’ come il canone Rai, da versare anche solo se si possiede la televisione ma non la si usa mai, allo stesso modo il bollo auto va pagato anche se si è in possesso di un’auto ferma da anni, se si è dei semplici usufruttuari o se utilizza l’auto in leasing.

Come detto, essendo una tassa regionale, il suo valore cambia tuttavia il Governo centrale ha comunque stabilito alcune linee guida che tutte le amministrazioni devono rispettare.

Il bollo auto va pagato a distanza di un anno dall’ultimo pagamento. Quindi dipende sempre dal primo bollo pagato all’atto di acquisto.

Dalla data di scadenza del bollo si ha tempo un mese. Quindi se scade il il 28 febbraio, si ha tempo fino al 31 marzo per pagarlo. Cosa succede dopo il mese? Si può sempre pagare ma c’è una piccola multa da aggiungere al valore del bollo (lo 0.1% della cifra per giorno di ritardo entro 30 giorni, poi diventa dell’1.5% e via dicendo oltre agli interessi di mora).

Le tempistiche variano solo per Piemonte e Lombardia. Qui si può pagare in date prestabilite: entro il 20 gennaio 2021 se il bollo è scaduto a dicembre 2020; entro il 31 maggio 2021 se il bollo scade ad aprile 2021; entro il 30 settembre 2021 se il bollo scade ad agosto 2021.

Quindi, tranne in Lombardia e Piemonte, il pagamento del bollo auto deve essere fatto entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione del veicolo.

Cos’è la prescrizione del bollo auto
Prima di tutto capiamo meglio cos’è la prescrizione. Come specificato in questo articolo si tratta di una procedura valida per ogni tassa anche se, a seconda del tributo, i tempi variano. Di fatto la prescrizione è l’unico modo in cui una persona si “libera” del debito verso l’ente creditore se non è riuscito o non ha voluto pagare una tassa.

Infatti è come se un tributo abbia una data di scadenza e, una volta superato questo termine, cade in prescrizione quindi, diventa nullo. O meglio, si annulla perché va a scadere il termine entro cui si può richiedere il suo pagamento.

Come detto, la “data di scadenza” di ogni tributo varia dalla tipologia di tassa ed è stabilita per legge.

Prima di tutto è bene tenere a mente che il termine determinato entro il quale l’Agente di riscossione può esercitare il suo diritto parte dall’atto della notifica della cartella di pagamento. Questo avviene anche per il bollo auto che ha il termine di prescrizione più corto rispetto a tutte le altre tasse: soli tre anni come previsto dall’art. 5 comma 51 del D.L. n. 953/1982 (come modificato dall’art. 3 del D.L. n. 2/1986 convertito, con modificazioni, dalla L. n. 60/1986).

Quindi, se entro lo scadere dei tre anni l’Agente della Riscossione non invia alcun avviso che intima il pagamento, il bollo auto cade in prescrizione.

Inoltre, è bene specificare che la prescrizione si può calcolare solo nel caso in cui l’agente della riscossione non abbia mai inviato alcuna notifica nel corso dei tre anni. I tre anni partono dall’anno successivo a quello al quale si riferisce il tributo stesso.

Non sempre, però, si è così fortunati e quasi sempre l’Ente creditore avvia il procedimento di accertamento entro i termini.

Come tutte le altre tasse, qualsiasi atto che intima il pagamento porta all’interruzione del termine di prescrizione che ricomincia a decorrere dall’inizio. Una sorta di reset. Si cominceranno nuovamente a calcolare i tre anni dal 1° gennaio dell’anno successivo all’avviso.

Cosa si rischia se non si paga il bollo auto
Essendo una tassa, anche il bollo auto segue l’iter di controllo e gestione del recupero crediti di qualsiasi altro tributo di cui abbiamo parlato in questo articolo.

E se dopo un anno ancora non l’ho pagato? La multa da aggiungere passa al 30%, più gli interessi di mora.

Il limite per pagarlo è di tre anni. Entro la fine dei tre anni verrà inviata una raccomandata che intima di pagare entro altri 60 giorni. Il rischio è o il pignoramento dei soldi sul conto corrente o il fermo amministrativo del veicolo che gli impedisce di circolare su strada.

Inoltre, se non si paga il bollo per tre anni consecutivi, l’auto rischia di essere radiata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Potrà solo circolare con una nuova immatricolazione.

La nuova sentenza della Corte Costituzionale sulla prescrizione del Bollo auto
Essendo una delle tasse più odiate e meno comprese dagli italiani, ogni anno la giurisprudenza deve dirimere controversie. In una recente sentenza della Commissione Tributaria Regionale per il Lazio (la n. 625/2021) si ribadisce quanto già specificato nella sentenza n. 23397/2016 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Se il bollo auto, come qualsiasi altra tassa, passa in prescrizione essa si annulla e non va più pagata. O meglio qui si specifica che se la notifica avviene oltre i tre anni, essa non è valida.

Si tratta della sentenza n. 625/2021 con cui la Commissione Tributaria Regionale per il Lazio ha accolto l’appello di un contribuente contro l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Grazie alla sentenza a suo favore il cittadino che non aveva pagato il bollo auto di più di tre anni prima ha ottenuto la cancellazione per prescrizione della sua cartella di pagamento notificatagli dopo i tre anni.

Quanto costa il bollo auto
Come detto, l’importo del bollo auto diminuisce con l’aumentare della categoria ambientale e varia da regione a regione.

In realtà il calcolo del suo valore si fa su due indici: uno fisso ed uguale per tutti in Italia e l’altro di carattere regionale. Oltre alla residenza influisce sul costo del bollo anche la potenza dell’auto (più è potente più sarà oneroso).

Ad esempio il cosiddetto superbollo è proprio la tassa da pagare se si è in possesso di un’auto molto potente (di almeno 252 cavalli o 185 Kw). Si tratta di una sovrattassa di 20 euro al Kw per le auto nuove che eccedono il limite di 185 kw.

Calcolo del bollo auto: ecco come fare
Il bollo auto infatti penalizza le auto più potenti infatti ad ogni kw in più corrisponde un prezzo più alto da pagare.

Il calcolo del bollo auto può essere effettuato meccanicamente a mente (o con l’aiuto di una calcolatrice).

Basterà essere in possesso dei seguenti documenti:

i kW della vettura indicati nel libretto di circolazione del mezzo
e/o i cavalli
classe ambientale del veicolo (l’importo diminuisce con l’aumentare della categoria ambientale).
Una volta in possesso di tali dati è possibile fare il calcolo tenendo in considerazione i valori forniti per ogni tipologia di mezzo.

Ad esempio per una cat. Euro 0 si pagano 3 euro a Kw fino ai 100 Kw – sopra tale valore si sale a 4,50 a Kw; per una Euro 4,5,6 il calcolo del bollo auto per Kw oscilla dai 2,50 ai 3,87 euro a Kw.

Ci sono altri due modi semplici per calcolare il bollo auto e farsi un’idea:

1- Usare il servizio di calcolo del bollo auto messo a punto dall’Aci

2 – calcolare il proprio bollo auto direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate basterà inserire la targa della propria auto.

Come si paga il bollo auto?
Una delle grandi novità del 2021 in merito al bollo auto è che anche per il suo pagamento si può beneficiare del cashback di Stato.

Pagando in moneta elettronica (bancomat, carta di credito o app che supportano il cashback) è possibile usufruire al 10% di rimborso (con importo massimo di 150 euro). Quindi si arriva ad un massimo di 15 euro di cashback.

Il bollo auto si può pagare con pagoPA (anche online), satispay o app di pagamento online e internet banking (se supportato). Oppure nei tabacchi, sedi ACI, Poste ma anche negli uffici di pratiche auto.

Chi non paga il bollo auto?
Come già specificato nel nostro articolo gli unici esenti sono i possessori di auto di proprietà dello Stato o al servizio di enti pubblici. Oltre a queste anche le auto intestate a persone disabili o quelle che hanno più di 30 anni. Inoltre sono previsti degli sconti per auto ibride, elettriche o con serbatoio inferiore a 15 kg.

Bollo auto: le novità del 2021
Tra le novità più importanti in merito al bollo auto 2021 ci sono: il cashback (come già detto si può usufruire del rimborso del 10% fino al 150 euro); chi abita in Lombardia può usufruire dello sconto del 15% per la domiciliazione del bollo auto (quindi se si permette di scalarlo direttamente dal conto).

Per quanto riguarda il pagamento, come abbiamo già accennato, è possibile utilizzare anche il metodo PagoPa e quindi farlo in tutta sicurezza da casa o tramite l’app.

Tra le altre novità più importanti si è l’istituzione di un documento unico di circolazione in formato digitale (che va ad eliminare il certificato di proprietà e il libretto di circolazione).

Un’altra grande novità del 2021 è una stretta alla lotta all’evasione. Infatti si è predisposto un un incrocio delle banche dati ACI e PRA per individuare potenziali evasori.

Come controllare il pagamento del bollo auto
E se non fossimo sicuri di aver pagato il bollo auto dell’anno degli anni precedenti?

Il controllo del bollo auto è un’operazione piuttosto semplice. Si possono usare gli stessi canali del calcolo. Nella stessa pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate in cui si calcola il bollo auto, inserendo la propria targa, si può vedere l’importo e verificare i pagamenti degli anni precedenti. Basterà cliccare su “controllo pagamenti effettuati” dal menu.

Questo però vale solo per i cittadini di Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia e Sardegna. Per tutti gli altri bisognerà per forza usare il sito dell’ACI (cliccare su “assistenza bollo”).