Bitcoin

Sta iniziando da qualche giorno un’attenzione mediatica abnorme sul Bitcoin e le criptovalute in genere. Da quando il prezzo della Regina ha avuto una notevole impennata, specialmente dopo Natale, anche le testate che si occupano di moda hanno iniziato a spostare il focus su questo fenomeno. Aumentano pure gli imbonitori, quelli che vogliono offrire servizi esclusivi per arricchirsi con il Btc, corsi di trading come se piovesse (perché, secondo loro, tutti siamo potenzialmente dei traders, basta crederci). No, non siamo ancora ai livelli di fine 2017, quando ne parlava anche la gente del bar. Dopo la “batosta” del 2018 sono tutti più cauti, anzi, i giornali se possono ne parlano male “…sì è aumentato del 300% ma è una bolla e scoppierà” oppure “il Bitcoin non è una moneta, non serve a niente e il suo valore intrinseco è zero” e via dicendo. Ora, che un giornalista esperto in gossip e cronaca nera si cimenti nell’arduo compito di spiegarci le criptovalute lo trovo alquanto bizzarro. Ma è un parallelo di ciò che accade nel mondo del calcio: durante i mondiali sono tutti tifosi e tutti esperti allenatori. Signori, solo con lo studio e la passione si possono capire questi meccanismi, non c’è spazio all’improvvisazione. Il Bitcoin manterrà anche nel 2021 la sua fase di crescita, tra alti e bassi. Il dilettante, dopo il primo crash si spaventa e svende, creando un fenomeno a catena, e perdendo un sacco di soldi. Quello è il momento di comprare, e gli esperti lo sanno e ne approfittano. Adesso, che siamo alla fine dell’anno, il valore del Bitcoin dopo l’ultima impennata ha raggiunto i 29.000 $ e probabilmente arriverà presto a superare i fatidici 30k. Fate attenzione però, un ritracciamento, dopo questo valore non solo è probabile ma sarebbe pure salutare.