alimentari scaffale supermercato

Diciamoci la verità: chissà quante volte abbiamo acquistato un prodotto sull’onda emotiva di una campagna pubblicitaria ben fatta. Nello spot si decantano le proprietà eccezionali e la qualità degli ingredienti, ma sono spesso delle bugie ben confezionate. Negli scaffali dei supermercati ci facciamo irretire dai prezzi scontati, e per questo chiudiamo un occhio su tutto il resto. Ma un prodotto, benché sia venduto a prezzo da discount, farà sempre e comunque guadagnare tutta la filiera, dal produttore al rivenditore. È sufficiente leggere attentamente (e non distrattamente) le etichette sulla confezione per capire quanto stiano cercando di gabbarci. Il reparto dei dolci (snack, biscotti, tortine ecc) rappresenta la quintessenza della “fregatura”; dietro uno slogan accattivante spesso si nascondono dei problemi. La salute innanzitutto: alcuni ingredienti fanno decisamente male, e stiamo parlando dei grassi idrogenati e dei grassi saturi, quest’ultimi sono innocui e necessari per l’organismo in piccole dosi, ma pericolosi a dosi elevate. Ne fanno parte l’olio di cocco, l’olio di palma e l’olio di colza. Un’elevata quantità di grassi saturi nella dieta comporta un aumento dei livelli plasmatici del colesterolo LDL, cioè il colesterolo “cattivo”. La correlazione tra colesterolo e grassi saturi risiede nel fatto che questi grassi, o meglio questi trigliceridi, sono fondamentali per il traporto del colesterolo, formano infatti le lipoproteine che trasportano i lipidi e il colesterolo nel sangue, per cui più grassi saturi abbiamo più colesterolo ci sarà in circolo. L’aumento dei livelli di colesterolo causa dei problemi a livello del sistema cardiocircolatorio poiché determina la formazione di placche lipidiche a livello delle coronarie esponendo così il soggetto a rischio di infarto.

Il secondo ingrediente apparentemente innocuo ma potenzialmente dannoso è lo zucchero, in tutte le sue forme: sciroppo di glucosio, fruttosio, maltodestrine, saccarosio ecc. Anche questo, assunto in piccole dosi ci dà energia per affrontare la giornata, ma se esageriamo – e c’è un’ampia possibilità di esagerare, tra caffè zuccherati, cornetti, snack, dessert – ce ne pentiremo prima o poi. Molto spesso, lo zucchero appare nel secondo posto tra gli ingredienti di un prodotto da forno, e a volte addirittura al primo. Questo significa che con pochi morsi introduciamo una botta glicemica da paura.

Perché, quindi, le industrie alimentari usano a piene mani gli ingredienti dannosi? Semplice: costano poco, quindi servono per dare peso alla confezione. Pensiamo ad una crema spalmabile senza zucchero e grassi aggiunti… costerebbe molto di più, perché sarebbe composta solo da ingredienti nobili (burro di cacao, nocciole, vaniglia per fare un esempio)

Questo solo per parlare dei prodotti dolciari ma pure nelle altre conserve alimentari o i prodotti elaborati (piatti pronti, sughi, preparati, ecc) le industrie alimentari si dimostrano poco sensibili alla salute dei consumatori, ma molto attente al profitto a qualunque costo. Occhio, dunque, e leggete sempre le etichette.