Sembra ormai un pensiero anacronistico, ma in realtà sono passati due mesi dall’inizio del lockdown voluto dal Governo e dalle regioni. Un provvedimento mai del tutto digerito dai cittadini, che si sono visti privati delle libertà più elementari come uscire di casa e vivere una vita normale. Dai personaggi tv alla porta di casa: così si è diffusa la campagna #iorestoacasa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Ministero della Salute e la Protezione Civile. Si chiama infatti «#iorestoacasa: dillo ai tuoi vicini!» la campagna a cui tutti i cittadini potevano dare il proprio contributo. Molti hanno adottato questo slogan addirittura nel profilo social, come monito o come esempio; alcune applicazioni possono aggiungerlo automaticamente nella foto personale. Una variante riguarda chi, nonostante le restrizioni, doveva per forza uscire per recarsi al lavoro, come gli operatori sanitari. In questo caso il “cartellino” diventava: “restate a casa, che io non posso”. Una sorta di “stiamo lavorando per voi”. In effetti il personale medico ha subito gravissime perdite in vite umane, più di qualsiasi altro settore, e non finiremo mai di ringraziarli per il lavoro svolto in condizioni critiche, e talvolta con misure di protezione insufficienti.

Ora però, con la luce in fondo al tunnel e il via libera alla circolazione, lo slogan #iorestoacasa fa storcere il naso. Vale ancora, sicuramente, per quelli che sono risultati positivi al test covid-19 e quindi devono rimanere in quarantena. Ma tutti gli altri, torneranno a vivere all’aria aperta, seppur con le dovute precauzioni. Ed è per questo che il nuovo motto sarà #ioescomastoattento