Eruzione del 2018 del Anak Krakatau

Indonesia – Si risveglia il vulcano Anak Krakatau con due eruzioni nella notte.
Il figlio del Krakatoa è tornato in attività. È fuoriuscita lava, e fumo e cenere si sono levati in cielo fino a 15 chilometri. Nel 2018 provocò uno tsunami che uccise più di 430 persone. È tornato in attività sull’isola disabitata di Rakata, nello stretto della Sonda tra Sumatra e Giava. L’eruzione ha provocato l’emissione di lava e un’alta colonna di fumo e cenere, fino a 15 chilometri nel cielo.

Il servizio vulcanologico indonesiano (PBMBG) ha ripreso la scorsa notte due espolsioni vulcaniche, di circa 40 minuti l’una, ed è ancora in attività.

Anak Krakatau il 22 dicembre del 2018 con una violenta eruzione provocò uno tsunami devastante, che costò la vita a 439 persone lungo le coste. In quell’occasione era crollata una parte del cono vulcanico, il Anak Krakatau aveva perso 200 metri, fissando la sua altezza a poco più di 110 metri sul livello del mare.

L’Anak Krakatau esiste 29 dicembre 1927, quando emerse dalla caldera formatasi nel 1883 dall’esplosiva eruzione vulcanica che distrusse l’isola di Krakatoa e uccise 36.000 persone.


Un po’ di storia

Secondo alcuni testi ritrovati a Giava, eruttò anche nel 536 in modo spaventoso oscurando il cielo di tutto il pianeta per 4 anni, causando una carestia che provocò la fine dell’impero romano, cinese e maya. In particolare in base a rilevazioni in antartide seguì nel 540 una seconda eruzione spaventosa di un altro vulcano. E nel 541 ci fu la peste nera. Roma che aveva un milione di abitanti, nel 542 ne rimasero solo 20 mila. La fine di Roma antica.

Nel 1883 una sua esplosione coprì il cielo di cenere in tutto il mondo. In estate pioveva e nevicava sempre. Ne conseguì una carestia che ridusse di un terzo la popolazione mondiale.

Per alcuni scienziati é il vulcano più pericoloso del mondo e potrebbe causare una estinzione di massa come accadde coi dinosauri.