È morto Ciriaco De Mita: l’ex presidente del Consiglio aveva 94 anni

26 maggio 202 – Il sindaco di Nusco si è spento in una casa di cura di Avellino, dove stava seguendo un percorso di riabilitazione: aveva 94 anni.
È morto Ciriaco De Mita: l’ex presidente del Consiglio aveva 94 anni.

Il sindaco di Nusco, ex leader della Democrazia Cristiana e presidente del Consiglio si è spento in una casa di cura di Avellino, dove stava seguendo un percorso di riabilitazione dopo un’operazione al femore: aveva 94 anni. Domani i funerali, ai quali presenzierà anche Sergio Mattarella.

Ciriaco De Mita

De Mita è morto nella casa di cura Villa dei Pini di Avellino, dove era ricoverato per seguire un percorso di riabilitazione dopo la rottura del femore: il decesso è avvenuto alle prime luci di questa mattina, giovedì 26 maggio 2022. A rendere nota la morte di Ciriaco De Mita è stato il vicesindaco, Walter Vigilante. I funerali dell’ex Dc si terranno venerdì 27 maggio, nella chiesa di Sant’Amato proprio a Nusco, alle ore 18.30: alla cerimonia prenderà parte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Lo scorso aprile le condizioni di salute di De Mita avevano destato preoccupazione: l’ex premier era infatti stato ricoverato all’ospedale Moscati di Avellino per un’ischemia. Nel febbraio del 2022, invece, il sindaco di Nusco era stato ricoverato, proprio all’ospedale Moscati, per essere sottoposto a un intervento chirurgico in seguito alla rottura, come detto precedentemente, di un femore: l’operazione era riuscita e De Mita era tornato a casa.

Nato proprio a Nusco, in Irpinia, il 2 febbraio del 1928, Ciriaco De Mita, dopo il diploma al Liceo Classico, si era laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, per poi lavorare all’ufficio legale di Eni. Nel 1953 inizia la carriera politica: aderisce alla corrente “Sinistra di Base” e, con essa, nel 1956 viene eletto consigliere nazionale di Democrazia Cristiana. Eletto per la prima volta deputato nel 1963, entrò a far parte per la prima volta del governo nel 1968, quando venne eletto sottosegretario al Ministero dell’Interno.

Dopo aver ricoperto, negli anni Settanta, vari incarichi di governo, tra cui anche il ministro, fu negli anni Ottanta, però, che Ciriaco De Mita raggiunse l’apice della sua carriera politica: nel 1982, infatti, il politico irpino divenne segretario nazionale della DC (carica che ha ricoperto fino al 1989). Nel 1988, poi, De Mita divenne presidente del Consiglio dei Ministri, fino al 1989; in quest’anno, e fino al 1992, De Mita ha poi ricoperto la carica di presidente della Democrazia Cristiana.

De Mita non fu solo protagonista della vita politica nazionale, ma la sua presenza – e la sua corrente all’interno della Dc, i “demitiani” – incise profondamente sulla linea della “Balena Bianca” e sulla politica in Campania. Ovviamente, come in ogni caso, luci e ombre: basti pensare  alle vicende legate alla ricostruzione post-terremoto 1980 in Irpinia e alle accuse di speculazione portate avanti dall’opposizione guidata dall’allora Partito Comunista Italiano.

De Mita fu per la sua caratteristica parlata (sostituiva la lettera T con la lettera D) era spesso preso di mira dalla satira televisiva: celebre l’imitazione del ‘Bagaglino’ di Castellacci e Pingitore al Salone Margherita di Roma con Mario Zamma che interpretava il potente Dc e Pippo Franco. Altrettanto celebre la battuta di Renzo Arbore in un film dal titolo lunghissimo, «FF.SS. – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”» in cui Arbore, scalcagnato manager dei musicisti, definiva De Mita «’O padrone ‘e ll’Italia», ovvero il padrone d’Italia.