Ottime news per quanti vogliano accedere alla pensione anticipata: grazie al decreto 4/2019 i requisiti sono stati bloccati. Fino al 1° gennaio 2027 non arriverà alcuna nuova variazione: quindi, per i prossimi anni non sono attesi cambiamenti. Ma soprattutto non dovrebbero arrivare delle brutte sorprese.
Questo significa che i lavoratori che volessero accedere alla pensione anticipata potranno usufruire delle opportunità che la legge garantisce da oggi fino ad almeno il 31 dicembre 2026: i requisiti restano invariati.
I requisiti per la pensione vengono adeguati ogni due anni. A prevederlo è la Legge Fornero, che ha imposto questi aggiornamenti per adeguare l’età di uscita dal mondo del lavoro alla speranza di vita. Il principio che sta alla base di questi adeguamenti è molto chiaro: nel momento in cui si accerta, statisticamente, che si vive di più è necessario lavorare più anni per accedere alla pensione. È un sistema necessario per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale e che ha coinvolto anche la pensione anticipata.
Il 1° gennaio 2019, infatti, era atteso una rimodulazione del requisito per entrare in pensione: ci sarebbe dovuto esser stato un incremento di 5 mesi (quindi in sintesi si sarebbe dovuto lavorare cinque mesi in più prima di accedere alla pensione anticipata). Il Governo targato Lega-Movimento 5 Stelle aveva, però, optato per bloccare questo adeguamento con le aspettative di vita esclusivamente per la pensione anticipata. Contestualmente era anche stata introdotta Quota 100.
Entrando nello specifico è proprio l’articolo 17 del decreto 4/2019 che ha bloccato i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata fino al 31 dicembre 2026. In estrema sintesi questo significa che con questo decretone è stato finanziato il blocco di tutti i futuri adeguamenti con le aspettative di vita dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2026.
Grazie a questo si è evitato che il requisito contributivo per poter accedere alla pensione anticipata venisse aumentato di 5 mesi dal 1° gennaio 2019. Ma non solo: nello stesso momento è anche astato evitato un possibile ed eventuale incremento dei requisiti nei successivi bienni: quindi sono stati stoppati gli adeguamenti del 1° gennaio 2021, del 1° gennaio 2023 e del 1° gennaio 2025.
Non verrà quindi modificato alcun requisito contributivo fino ad almeno il 1° gennaio 2027: fino a quella data rimarranno validi i requisiti per accedere alla pensione anticipata che sono validi oggi. Ecco i requisiti che sono richiesti:
– aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età per gli uomini;
– aver maturato 41 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età per le donne.
– In entrambi i casi, ai fini dei calcoli dei requisiti, verrà tenuto conto di un massimo di cinque anni di contributi accreditati figurativamente dall’Inps.
Il decreto 4/2019 ha creato un piccolo problema per i lavoratori, rinviando anche i termini di decorrenza della pensione anticipata. Se prima dell’approvazione di questo decreto la pensione veniva pagata dal mese successivo rispetto a quello in cui si era maturato il diritto per accedervi, adesso è necessario attendere l’apertura di una finestra mobile. Nell’articolo 17 del decreto è infatti riportato che potranno accedere alla pensione anticipata quanti conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi.
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