Donald Trump è stato nuovamente incriminato, questa volta in relazione alla sua gestione di documenti riservati dopo aver lasciato la Casa Bianca.

Il caso deriva dalla presunta conservazione da parte dell’ex presidente di documenti sensibili sulla sicurezza nazionale nella sua residenza in Florida e dai suoi presunti sforzi per impedire i tentativi delle autorità di recuperarli. Le accuse precise non sono ancora pubbliche.

L’anno scorso, il governo federale ha recuperato più di 300 documenti con contrassegni riservati dalla tenuta di Trump a Mar-a-Lago, inclusi alcuni materiali etichettati come “top secret” che l’FBI ha sequestrato in un raid mesi dopo che gli avvocati di Trump hanno consegnato 15 scatole iniziali di documenti.

La nuova accusa arriva due mesi dopo che Trump è stato accusato dal tribunale dello stato di New York per presunta falsificazione di documenti aziendali in relazione a un pagamento in contanti a una porno star. Ma l’accusa federale nell’indagine sui documenti riservati differirà per molti aspetti dalle accuse di New York e potrebbe comportare rischi legali molto più gravi per Trump.

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