autobus mascherine contagio covid-19

I contagi da coronavirus covid-19 sono esplosi alla fine dell’estate, quando sono aumentate le presenze sugli autobus a causa dell’apertura delle scuole. Potrebbe essere un caso, però il sospetto che negli autobus ci si possa contagiare molto facilmente sta prendendo piede tra gli esperti. CTV News titola così: I genitori esprimono preoccupazione dopo che un caso positivo covid-19 sull’autobus colpisce altri studenti
Secondo gli ultimi studi, è sufficiente una permanenza nelle vicinanze di un “positivo” di almeno 15 minuti per avere la possibilità di contagio. Ovviamente le mascherine riducono questa possibilità, ma non di molto, perché non sono totalmente filtranti. Bisognerebbe indossare la FP2 o la FP3 per avere maggiori garanzie, con visiera e guanti. Negli autobus affollati cosa succede? La distanza di sicurezza di 1 metro non può essere rispettata, quindi basta un nonnulla per scatenare l’effetto domino.
Il giornale “Il Riformista” rincara la dose: “Altro che movida: l’allarme, il pericolo, l’emergenza coronavirus adesso corre sul trasporto pubblico. E quindi adesso il dibattito è orientato tutto su bus e metro. La cui capienza è stata fissata al 50%, mentre molte immagini che circolano sui media e sui social denunciano quotidiani assembramenti che aumentano pericolosamente il rischio contagio. Il dibattito si muove in diverse direzioni e tocca diversi punti: la necessità di aumentare i mezzi, il lavoro da casa, il problema inquinamento, la demonizzazione del trasporto pubblico. Il rischio, tuttavia, è che a restare a piedi sarebbero circa 275mila persone che al momento beneficiano del trasporto pubblico. A farlo sapere l’Ufficio studi dell’Asstra, l’Associazione che riunisce le società di trasporto pubblico locale. L’Associazione afferma che con una capienza dei mezzi al 50% “risulta difficile per gli operatori del Tpl continuare a conciliare il rispetto dei protocolli anti Covid-19 e garantire allo stesso tempo il diritto alla mobilità per diverse centinaia di migliaia di utenti ogni giorno, con il conseguente rischio di fenomeni di assembramento alle fermate e alle stazioni”. Le ricadute saranno gravi anche in termini di traffico e inquinamento, in quanto si ricorre in gran parte alla mobilità privata. Il rischio che si generino “da oltre 42mila a oltre 250mila spostamenti in auto in più ogni giorno solo nelle ore di punta mattutine”. Non se ne viene a capo.