Troppo pericoloso ricorrere a manodopera dell’est europa, balcanica in primis, per le vendemmie 2020. Visto il rischio contagio molto elevato, la Cia-Agricoltori Italiani raccomanda l’inserimento di lavoratori del luogo in vista dell’imminente vendemmia “per far fronte agli eventuali problemi di carenza di lavoratori, alla luce delle ultime notizie che arrivano da oltre frontiera, in particolare da Romania e Bulgaria, riguardo a un aumento significativo di casi positivi al Covid-19”. Si dovrebbe parlare quindi di Made in Italy non solo riguardo ai prodotti agricoli, ma anche alla manodopera impiegata nei campi”. Il sistema produttivo italiano “è in evidente difficoltà (8 milioni di cassintegrati e 1,5 milioni di disoccupati) e bisogna cercare delle soluzioni all’interno del paese per cercare di rilanciare l’economia nazionale”. La Cia propone quindi l’impiego nel settore agricolo “di tutti quei lavoratori italiani che attualmente sono senza lavoro, per cercare di tutelarli da un punto di vista reddituale e sociale, e soprattutto per preservare l’intero paese da una seconda ondata di contagio”.