Secondo la sociologa e filosofa francese Christine Delphy la “strage di innocenti” portata dal coronavirus ha dimostrato pienamente la sua tesi: l’umanità, nonostante il periodo dove il mondo si è fermato, continua ad inseguire la logica del profitto sopra ogni cosa. L’ambiente, la qualità della vita, la solidarietà, non sono ancora presenti nell’agenda dei “grandi” che governano il Pianeta. Questa è un’occasione unica – secondo Christine – per cambiare coraggiosamente il paradigma, e portare finalmente la società in una dimensione che le compete, in perfetta simbiosi con gli elementi naturali, e nel rispetto dell’unica legge che governa l’Universo: l’equilibrio. Non si può – sottolinea la sociologa – continuare con aneliti di distruzione e tutto ciò che porta negatività. Il virus è solo una piccola dimostrazione della nostra fragilità. Tre quarti degli abitanti della Terra vivono in condizioni disumane, mentre il quarto rimanente, quello privilegiato, pensa che il progresso vada nella direzione dell’evoluzione della tecnologia e non della ricerca della felicità.