Il registro aggiornato degli esami su oltre 6 mila deceduti con Covid-19: l’età media è 78 anni, soprattutto cardiopatici, diabetici e ipertesi tra le vittime

L’Italia è al momento il primo Paese al mondo per numero di morti (più di 10mila) a causa del coronavirus. Ci segue la Spagna (5mila) e al terzo posto c’è la Cina (3mila). Un primato terrificante, e se da un lato il numero di ricoveri pare stabilizzato, dall’altro lato il numero dei morti ha superato la soglia dei 10 mila. Il timore resta alto soprattutto nelle zone focolaio, tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato un report, evidenziando con precisione le caratteristiche di coloro che risultano fra le vittime dell’epidemia. Sono state prese in esame 6801 persone, da Nord a Sud.

Ecco i risultati di questo bilancio tragico. L’età media dei pazienti positivi al coronavirus, poi deceduti a causa del contagio, è 78 anni. E’ comunque fra 70 e 89 anni che si muore di più col virus. Le donne sono 2012 (ovvero il 29,6%): hanno un’età media più alta rispetto agli uomini, 82 anni, rispetto ai 78 dei maschi.

Patologie pre-esistenti
Il report dell’Iss ha analizzato gli esami compiuti su 710 morti con malattie croniche pre-esistenti, ossia diagnosticate prima di contrarre il virus. Ha messo in luce che – su chi non ce l’ha fatta – il numero medio di patologie riscontrate è di 2,7. Complessivamente, soltanto 15 persone non ne presentavano alcuna, 151 solamente una, 184 ne avevano 2 e 360 (il 50,7%) presentavano 3 o più malattie. Ipertensione, diabete mellito e cardiopatie sono le malattia pre-esistenti più frequenti.

I sintomi
I sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nelle persone poi decedute (risultate positive al virus) sono febbre e difficoltà respiratorie. Meno frequenti tosse, diarrea e sangue misto a tosse. Il 6,4% delle persone non presentava alcun sintomo al momento del ricovero.

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