Nei tempi lontani ma non troppo, un giovane viandante incontrò durante il suo cammino un povero mendicante. Mosso a compassione, dimostrò la sua generosità elargendo una lauta elemosina.
Il giorno seguente, il nostro generoso amico vide nuovamente il miserevole, e anche allora diede qualche obolo.
Il terzo giorno fu uguale ai precedenti, e così anche il quarto e il quinto.
Al sesto giorno, il viandante salutò il mendicante e tirò dritto.
Al settimo giorno fu fermato e violentemente redarguito dal poveraccio, che si sentì abbandonato, orfano delle generose donazioni precedenti.
Questa storia non ha nè vincitori nè vinti, nè onesti nè disonesti, ma narra bene l'essenza dell'indole umana: da una parte c'è chi crea la dipendenza credendo di fare del bene, e dall'altra chi ne rimane schiavo.
Il giorno seguente, il nostro generoso amico vide nuovamente il miserevole, e anche allora diede qualche obolo.
Il terzo giorno fu uguale ai precedenti, e così anche il quarto e il quinto.
Al sesto giorno, il viandante salutò il mendicante e tirò dritto.
Al settimo giorno fu fermato e violentemente redarguito dal poveraccio, che si sentì abbandonato, orfano delle generose donazioni precedenti.
Questa storia non ha nè vincitori nè vinti, nè onesti nè disonesti, ma narra bene l'essenza dell'indole umana: da una parte c'è chi crea la dipendenza credendo di fare del bene, e dall'altra chi ne rimane schiavo.
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